i gossip di Inside blonde

Madonna: tornata in vita dopo una iniezione di Narcan


"aò fateme riposà che poi torno e spacco tutto" pare che #queenmadonna non si sia ancora ripresa dall'infezione che l'ha obbligata al ricovero in terapia intensiva. Secondo @radaronline il suo assistente le avrebbe dovuto fare un'iniezione di #narcan per riportarla in vita prima dell'arrivo dell'ambulanza. Queen vedi di non farci scherzi. #sticazzi il tour lo recuperiamo. Pensa a riprenderti. #pitupitu #insideblonde

leggere fa male al ministro

"maestra il cane mi ha mangiato i libri" la nuova scusa per non dover per forza leggere i libri quando si è invitati come giurato al @premiostrega. Basta con questi obblighi di lettura. Le copertine possono bastare. #premiostrega #geppicucciari #ministrosangiuliano

Lasciati ispirare

"play ham ham ham hamtaro ham ham" ammettetelo che anche secondo voi i #criceti nelle loro teste sono entrati in sciopero con loro due...però sono #adorabili #temptationisland

Lasciati ispirare

ci rivediamo a settembre, col cu...ore" grande colpo al cucu...cuore per #barbaradurso che non condurrà più #pomeriggio5

Caro governo i diritti non sono privilegi

Durante la campagna elettorale si parlò tantissimo di cosa sarebbe potuto succedere nel caso la destra di Giorgia Meloni fosse salita al Governo. Dagli aumenti delle bollette a quelli della benzina; dal prelievo al bancomat e i soldi cash che si potevano spendere alle commissioni bancarie per chi col bancomat ci paga e "penalizza" i poveri commercianti fino ad arrivare alla comunità LGBTQ+.

Tutti ricorderemo l’incursione del giovane sul palco di Cagliari che diceva a Giorgia Meloni "sarò obbligato ad andarmene dal mio Paese” ricevendo la risposta “Avete già le unioni civili penso che basti”, cavalcando poi l’onda dichiarando che il suo Governo non aveva nessuna intenzione di eliminarle.

Oggi il Governo è proprio quello di Giorgia madre, donna, cristiana e tutto quello di cui si era riempita la bocca non è andato come lei sperava.

Tutto tranne le unioni civili. Quelle è vero non le ha toccate, per ora. Ora il Governo Meloni sta facendo tutt'altro. Quello che sta accadendo è cercare di distruggere tutto il resto e lo fanno partendo dalla famiglia e dai bambini.

Negli ultimi giorni l’attenzione massima è sulla questione Famiglie Arcobaleno e il divieto nei confronti dei sindaci delle trascrizioni dei bambini delle coppie omogenitoriali.

Per il Governo questi bambini sono nati con la pratica della GPA ovvero della gestazione per altri che il centrodestra ama chiamare utero in affitto. Partendo dal presupposto che la GPA in Italia è vietata, l’utilizzo di questa pratica è per il 70% eterosessuale e il restante 30% suddiviso in coppie omosessuali, donne single e uomini single. E non si parla di numeri mondiali ma sono numeri che riguardano l’Italia. Quindi il Governo Meloni non sta cercando di contrastare la GPA ma il suo utilizzo per le coppie omosessuali visto che il divieto delle trascrizioni è destinato solo ed esclusivamente per le coppie omogenitoriali. Questo fa capire che il divieto è un attacco legalizzato a coloro che la destra descrive sempre come “non naturali”.

Qualche giorno prima di questa “grande vittoria” a discapito di oltre 150 mila bambini italiani di coppie omogenitoriali il Senato si era espresso negativamente su una proposta di regolamento europeo che puntava a uniformare le procedure di riconoscimento dei figli in tutti gli stati dell’Unione europea.

La proposta di regolamento europeo permetterebbe a coloro che hanno avuto figli in qualsiasi stato europeo diverso dal proprio di essere automaticamente riconosciuti come genitori anche nel proprio paese, attraverso un “certificato europeo di filiazione”. Ma ovviamente è una cosa disdicevole solo pensarlo di tutelare chi è diverso e soprattutto che dovrebbe godere di tutti i diritti costituzionali di essere umano.

La notizia dell’annullamento delle trascrizioni ha fatto così tanto scalpore che qualche giorno fa a Milano le associazioni LGBTQ+ sono scese in Piazza della Scala per protestare contro questa decisione. Ma se la comunità è scesa in piazza i politici del centrodestra hanno preferito apparire in televisione. E le loro frasi sono state agghiaccianti. Il primo che ha deciso di regalare la sua perla è stato il Vice-Presidente della Camera Rampelli che ha accusato le coppie omogenitoriali di “spacciare bambini per i loro figli”. Durante la trasmissione In Onda su La7, Rampelli ha attaccato: "Se due persone dello stesso sesso chiedono il riconoscimento, e cioè l'iscrizione all'anagrafe, di un bambino che spacciano per proprio figlio, significa che questa maternità surrogata l'hanno fatta fuori dai confini nazionali". E anche in questo caso nessun accenno al fatto che la GPA è utilizzata anche dagli eterosessuali.

Subito dopo è toccato alla Ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia Roccella che a Mezz’ora in più su Rai3 di Lucia Annunziata dichiara: “La maternità surrogata? E' un mercato di bambini. Un genitore omosessuale può essere un ottimo genitore ma bisogna vedere che modello vogliamo: noi abbiamo un modello che prevede una mamma e un papà.” E anche in questo caso arriva la stoccata che un bambino non crescerebbe bene con un solo genitore oltre che con genitori dello stesso sesso. Dichiarare “noi abbiamo un modello che prevede una mamma e un papà” sottolinea che coloro che non hanno più o non hanno mai avuto il secondo genitore non siano persone da considerare. Ovviamente quello che ha fatto più scalpore non è la frase della Ministra della Famiglia ma lo sfogo di Lucia Annunziata che all’ennesima frase “noi faremo una legge contro l’utero in affitto” sbotta: “e fatela sta legge cazzo”. Sentirsi oltraggiati dallo sfogo della giornalista invece che dalle frasi della Ministra è un chiaro esempio di demenza.

Arriviamo al Presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone che anche lui sempre in televisione, così da lasciare le prove ai posteri, a Omnibus su La7 parlando della maternità surrogata ha dichiarato: “È un reato grave, più grave della pedofilia. Siamo di fronte a persone che vogliono scegliere un figlio come la tinta di casa”.

Un attacco del genere rivolto a una comunità che da sempre lotta per essere riconosciuta come parte del sistema e non solo come bancomat da cui esigere tasse e contributi è un vero e proprio passo indietro. Ci troviamo a dover sentire umiliazioni pubbliche dalla stragrande maggioranza di chi una famiglia tradizionale del mulino bianco non sa nemmeno cosa sia e che si riempie la bocca di bibbia, vangelo e chiesa. Assistiamo giornalmente a veri e propri attacchi omofobi travestiti da pecore indifese che hanno paura di come potrebbe crescere un bambino con due mamme o due papà non mettendo in conto che il danno a questi bambini lo stanno facendo loro declassandoli a bambini di serie c.

Una tale veemenza e violenza si era già vista in passato. Si chiama fascismo e nazismo. Togliere la libertà ai pochi per sentirsi gratificati, per sentirsi importanti. E così facendo il Governo non parla di quello che davvero sta architettando. Alzare il polverone sulle coppie omogenitoriali così da non dover giustificare la Flat Tax a tutela dei più ricchi e ovviamente a discapito dei cittadini; portare avanti l’idea del ponte sullo stretto, e non sul mare di sicilia, anche se chi ora sta combattendo con le unghie e con i denti tempo fa aveva dichiarato: “Ci sono parecchi ingegneri che dicono che non starebbe in piedi. E ricordo come hanno detto tanti signori siciliani che oggi il 90% delle ferrovie in Sicilia è a binario unico. Quindi non vorrei spendere qualche miliardo di euro per un ponte in mezzo al mare quando poi sia in Sicilia che in Calabria i treni non ci sono e vanno a binario unico”.

E come dimenticare la Premier Giorgia Meloni che durante il Congresso Nazionale della CGIL ha detto no al salario minimo senza però dire nulla sugli aumenti che ci sono stati in questi giorni sulle pensioni parlamentari o degli stessi salari parlamentari o ancora degli aumenti dei compensi dei vari Presidenti di regioni o dei comuni. O ancora delle autonomie regionali che il governo sta portando avanti senza dire nulla ai cittadini.

E ultima ma non per importanza la proposta di legge depositata oggi 21 marzo sul riconoscimento della festività del Corpus Domini agli effetti civili per “omaggiare le persone credenti che possono così celebrare la ricorrenza religiosa; un giusto riconoscimento dei valori cristiani”.

È proprio vero quello che circola in queste ore su Twitter: “i francesi non avranno il bidet ma hanno una coscienza sociale che in noi è molto sbiadita. Se anche il governo decidesse di mandarci in pensione a novant’anni, tutt’al più ce ne lamenteremmo a voce bassa seduti al bar. O al massimo su Twitter a blaterare contro ministri che se ne sbattono.”



perché interessa più il gossip della politica


Dobbiamo ammeterlo: l’Italia non sta vivendo un bel periodo. Analizzando attentamente e con estrema lucidità il nostro Paese sta tornando indietro invece che andare avanti.

E a dirlo sono i dati statistici sull’istruzione, sulla cultura, sulla sanità e soprattutto in politica. Non parliamo di mesi, qui si parla di anni. Legislature che hanno sempre meno investito tempo, impegno e risorse in tutti qui campi che oggi dovrebbero essere al top in Italia. Ci rendiamo conto che con la comparsa massiccia del digitale le nostre vite sono cambiate radicalmente. E questi cambiamenti hanno portato ovviamente del bene ma anche del male; come dice un vecchio detto “non è la scoperta il problema ma l’uso che se ne farà” .


Se negli Anni 90 e primi Duemila uno dei fattori più importanti in Italia era evitare la dispersione scolastica, ad oggi i numeri anno dopo anno continuano ad aumentare. E aumentano anche i dati di coloro che rinunciano a laurearsi. Dati provenienti da Eurostat dicono che nel 2021 il 12,7% dei giovani italiani tra i 18 e i 24 anni ha abbandonato precocemente la scuola, fermandosi alla licenza media. Mentre nel 2022 la percentuale è aumentata al 13,1%. È un dato importante, considerata la media europea del 9,7% e il fatto che l’Italia si trova agli ultimi posti della classifica.

E nel contesto europeo, l’Italia risulta essere uno dei Paesi con il minor tasso di giovani laureati, o di persone che comunque dispongono di un titolo di studio assimilato, di livello terziario. A fronte di una media del 41,2% di giovani europei con un titolo di studio di livello terziario, che comprende percorsi come quello universitario o in istituti tecnici superiori, nel nostro Paese la quota si attesta al 28,3%. Si tratta del secondo dato peggiore dopo quello della Romania con il 23,3%.

I giovani d’oggi sono sempre più digitali, vero, ma sono sempre meno istruiti. Anche alla vita che li aspetta e che dovranno affrontare nel loro imminente futuro.

Nel lontano 2016 Nicola Gratteri, Magistrato saggista italiano e Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, dichiarò: “Qui il problema è che nel corso di decenni non si voluto investire in istruzione; il potere non vuole un popolo istruito, il potere vuole un popolo ignorante. Il potere vuole un popolo bue… un popolo che ride davanti alle barzellette, davanti alle trasmissioni leggere. Ti fa vedere trasmissioni di persone della tua età che non sanno la tabellina del cinque, che prima sono passate due o tre volte dal chirurgo plastico, poi vanno in televisione ed escono su quei giornali patinati, quelli che costano un euro, un euro e cinquanta. E quindi dove c’è un’ignoranza abbondante è ovvio che tu segui quel modello.

E quello che manca non è solo istruzione ma anche una guida da seguire. Il classico faro che ti indichi la strada. Negli ultimi anni è la stessa classe politica a dimostrarci che è molto più utile parlare attraverso i social che affrontare i reali problemi del nostro Paese. Ed ecco che la stessa politica si trasforma in un gossip giornaliero prendendo il posto delle notizie davvero frivole, di cui ammettiamolo tutti siamo sempre ben lieti di leggere, per diventare essa stessa notizia frivola. Quando in questi anni si era iniziato a parlare della mancanza di personale in tantissime attività lavorative la colpa non è andata alla mancanza di un reparto addetto alla ricerca di personale, il vecchio ufficio di collocamento per intenderci, ma sull’aiuto deciso dal Governo: il Reddito di Cittadinanza. E anche in quel caso la politica tutta ha fatto gossip. Si è riempita la bocca.

Quando oggi accediamo ai nostri social sono centinaia i video, i meme e i tweet che leggiamo dai nostri politici che parlano di tutto ma non di come stanno lavorando. È tutto un gioco di chi attacca prima, di chi offende in modo più goliardico. Prendere pezzi di frasi e creare scalpore. Da destra a sinistra passando per il centro. Nessuno ormai ha più nulla di originale da dire e quando lo si fa il nulla cosmico lo ingloba e lo fa sparire.

La scorsa campagna elettorale ne è stata la dimostrazione: da una parte una Giorgia Meloni che andava avanti come un caterpillar e dall’altra una sinistra ormai ombra di se stessa che invece di parlare al popolo del suo impegno giocava sui social con accuse, post e “avete sentito che ha detto” portando così gli elettori a domandarsi “ma questi che fanno? e soprattutto che faranno?“. Regalando così la vittoria alla loro rivale.

Oggi ci ritroviamo con la destra che per poter attaccare la sinistra gioca le sue carte tutto fumo e niente arrosto. Con l’elezione della prima donna alla segreteria del Partito Democratico i commenti si posano non sulle idee di Elly Schlein ma sul suo aspetto fisico, il suo privato, le sue origini e le sue ricchezze. “In bocca al lupo a Pippo Franco nuovo segretario del PD” si leggeva nei giorni scorsi su tweet di elettori ma anche di politici seduti ad esempio a Palazzo Chigi.

Le parole del Ministro dell’Istruzione o ancora prima le parole del Ministro della Cultura o quelle utilizzate dalla seconda carica dello stato diventano uno sfottò sui social ma non un argomento reale di discussione. Non abbiamo un vero e proprio obiettivo perché chi dovrebbe mostracelo non lo sa fare. Né da una parte né dall’altra. Il Palazzo del Potere si è spostato dalle sale riunioni, dalle camere ai social. Rincorrono like, follower. Sono più attenti a screditare Rosa Chemical che a parlare di inclusione. Invece di pensare a evitare morti dicono che dovrebbero evitare di partire. Invece di tutelare le donne sui posti di lavoro, le screditano come merce di scambio sessuale. Sono più attenti a conservare i loro privilegi, i loro giardini (o spiagge) invece di preoccuparsi del popolo che ha bisogno e brancola nel buio. Un Potere che prima dice una cosa e poi cambiando casacca se la rimangia senza dare soluzioni.

E se la storia ci ha insegnato qualcosa, quando il popolo dice di avere fame non si risponde “che mangino brioche“, frase comunque mai detta da Maria Antonietta. Che chi governa in Italia torni a fare il proprio mestiere e lasci ai creator e agli influencer i social.


il carrozzone carnevalesco italiano


Ormai il carnevale sta per concludersi e con esso tutte le feste in piazze, case, locali e oratori. Ma il carrozzone carnevalesco mediatico, quello, non trova mai fine. Dai giornali alle tv passando ovviamente per la rete.

In tv massima esponente di questo carrozzone è la trasmissione GF Vip che trova in Alfonso Signorini il suo capo maschera. Visti gli ascolti deludenti, concorrenti che non hanno più retto, quelli che sono stati eliminati e quelli rimasti che non sanno più cosa inventarsi per far concentrare l’attenzione su di loro tutto passa in mano al conduttore. E lui infatti l’artefice delle “dispute” che scoppiano in diretta. Lanciando accuse o finte incomprensioni che come lui ben sa fanno scoppiare la miccia. E sembra proprio che sappia bene che basta stuzzicare Antonella Fiordelisi e Oriana Marzoli per far scatenare il putiferio.


Nemmeno la sua idea di far entrare in casa gli ex di tre concorrenti sembra aver dato i frutti sperati. Quindi rimbocca le maniche Alfonso Signorini e toglie le vesti di conduttore per indossare il costume da opinionista impertinente. Prende una semplice frase detta da Oriana quando quest’ultima manda la televoto diretto Nikita e nell’arco di 30 secondi ricama tutto un film che nemmeno i migliori premi Oscar di Hollywood sarebbero riusciti a fare.

E non contento ne dà pure la sentenza non dando la possibilità alla diretta interessata di potersi difendere. Soprattutto il ricamo è talmente veloce che riesce a far accusare Antonella su una frase che in realtà non avrebbe detto lei. “Edoardo se tutto questo fosse vero e quindi Antonella stia mentendo lei predilige le dinamiche del gioco a te” conclude la maschera. Poi dopo sveste i panni dell’opinionista impertinente e veste quello di Pierluigi Diaco sbottando alla casa: “Vi esorto di evitare tutte queste parolacce e chiedete scusa al pubblico“.

Il carrozzone di Pierluigi Diaco

Chi non ricorda la faccia di Pierluigi Diaco offesa e infuriata contro la signora Raffaella che nel suo programma aveva osato dire: “che palle che siete“. Immediatamente il conduttore vestendo i panni di sua santità aveva sbottato: “Oh Oh Oh Oh…Raffaella non è consentito dire parolacce. Te lo vieto assolutamente e mi scuso con il pubblico. Chiedi scusa al pubblico. Le parolacce non si dicono e da domani sei in punizione. Il servizio pubblico non lo accetta“.

Non è la prima volta che Pierluigi Diaco si lascia andare a rimproveri e a ramanzine in diretta, come se fosse solo lui a poter dettare le regole dei suoi programmi travestiti da regni inespugnabili, ed è per questo che occorre una riflessione: cos’è più offensivo da vedere in televisione, una signora di mezza età che in diretta dice “che palle che siete” oppure un conduttore che mette su un piccolo teatrino facendola evidentemente passare per una poco di buono? Oppure come dimenticare il suo “andare in puzza” se qualche ospite lo interrompe dicendogli poi “vuoi condurre tu?“. Chissà se ci sarà mai un prode o una prode ospite che gli risponderanno “sì tanto lo farei meglio di te“. Forse Signorini sta puntando ad un programma Rai insieme al bacchettone Diaco?

Renato Zero “tutte mie imitazioni”

Trasferiamo la nostra attenzione ora sul carrozzone dei carrozzoni ovvero Renato Zero. Dopo aver costruito la sua carriera attraverso l’esagerazione, la trasgressione e la provocazione, oggi a 72 anni suonati vede nelle giovani possibili promesse della musica un mondo da cui prendere le distanze. Soprattutto da Rosa Chemical e il “caso” scoppiato per il suo bacio con Fedez e i suoi look sanremesi.

Il capo sorcino in un’intervista a Il Giornale ha dichiarato: “Frequentando non assiduamente i social, ogni tanto vado scoprendo un numero di miei sosia impressionante; ci deve essere la possibilità di uscire da queste abitudini e da questi stratagemmi, tenendo bene a mente che l’originale è necessario e deve essere considerato a sé stante. Mi vendo, Triangolo sono espedienti divertenti perché, alla fine, uno preferisce sorridere con ironia e libertà, ma per il resto penso che sia importante che i ragazzi siano più pronti anziché essere mandati allo sbaraglio. A parte questo, lo sapete: l’originale vince sempre“.

E se non bastasse ha buone parole anche per Amadeus che lo ha scelto per questo Festival: “Finché ci sarà la mentalità di oggi mi sento di assolvere questi ragazzi perché mi rendo conto che non riuscire a trovare un’identità propria è un fatto grave. La colpa è di chi non sente la responsabilità di mandare in scena delle persone che non hanno una preparazione“.

E visto che abbiamo parlato di Rosa Chemical c’è da segnalare che quei burloni di ProVita & Famiglia e l’ex Ministro della Famiglia Carlo Giovanardi hanno depositato un esposto in procura per atti osceni in luogo pubblico proprio contro il cantante. E se già questo non facesse già abbastanza ridere arriva la notizia di un’azione mossa anche dalla Lega. Il Carroccio si è infatti rivolto all’Agcom. L’esposto, ovviamente, riguarda “lo spettacolo andato in onda sul servizio pubblico durante il Festival di Sanremo: non decoroso né rispettoso nei confronti di tutti gli italiani che pagano il canone. Dalle ore 7 alle ore 23 – ricorda la Lega – davanti alla televisione possono trovarsi anche dei bambini. L’atto sessuale mimato da Rosa Chemical con Fedez non è certo uno spettacolo adatto per i più piccoli.

Fedez, Chiara e Mario Giordano

Altro carrozzone carnevalesco è quello della bagarre scoppiata tra Fedez e Mario Giordano. Dopo i tanti giorni passati in silenzio Fedez torna sui social per sfogarsi contro il programma Fuori dal Coro di Rete4 guidato proprio da Mario Giordano. Fedez dichiara nel video, dopo aver mandato in onda alcuni istanti della conversazione con la malcapitata giornalista: “Allora oggi ho facilitato il lavoro della “giornalista” d’inchiesta di Fuori dal coro che ha contattato tutti i miei amici d’infanzia chiedendo se io sia omosessuale, se ho cose da nascondere. Ecco, cara giornalista, io non sono omosessuale: se lo fossi lo direi, e credo che il lavoro del giornalismo d’inchiesta mal si concili con inchieste del c***o tipo queste“.

Lo sfogo di Federico Lucia poi si sposta proprio su Mario Giordano: “Caro Mario Giordano, cari amici di Fuori dal coro, per me siete la cloaca del giornalismo e fate schifo al c***o. Perché mai Fuori dal coro ha la priorità di fare un’inchiesta su di me per sapere se sono omosessuale? Perché ho fatto vedere i vostri amici fascistelli vestiti da nazisti? Vi siete presi male? Mario Giordanino… Teste di c***o” concludendo poi con: “Dopo che avete fatto questa inchiesta, amici di Fuori dal Coro, potete farne una per me? Vi chiedo per favore: io voglio sapere se Mario Giordano ha ancora i testicoli attaccati allo scroto. Me lo domando da una vita, e se lo domandano in tanti secondo me. Ciao Marietto, ciao Marietto“.

Ovviamente Mario Giordano ha colto la palla al balzo per rispondere a Fedez e così attirare un pò l’attenzione su di lui. Sempre attraverso le storie Instagram il conduttore scrive: “Caro Fedez ti sei sbagliato: Fuori dal coro non ha mai mandato nessuna giornalista a fare domande sul tuo orientamento sessuale. Mi spiace deluderti ma questa settimana manderemo in onda come sempre inchieste sulla sanità, sulla sicurezza, sulle case occupate, e nessun servizio su di te. Per cui ti pregherei di rivolgere altrove le tue frasi insolenti“.

Ma dopo tutti questi anni ancora non avete capito con chi avete a che fare? Secondo Mario Giordano un messaggio del genere poteva passarla liscia? Ecco che di risposta Fedez trasmette un frammento audio della conversazione telefonica con la giornalista che afferma di stare lavorando “ad un’inchiesta proprio per Fuori dal Coro“. Quando non si conoscono le armi del proprio nemico è sempre meglio tacere.

Si chiude poi questo carnevale con la domanda delle domande: ma Chiara Ferragni e Fedez si stanno lasciando? Sono davvero in crisi? Domande del genere da giorni girano a ripetizione su siti che vogliono essere scandalistici e pagine social. La risposta dovrebbe essere solo una: fatevi gli affari vostri. Questo perché se Chiara Ferragni e Fedez hanno deciso di rendere pubblica una parte della loro vita tramite i social sono liberissimi anche di tenere certi tipi di argomenti solo per loro. Essere abituati a sapere tutto della loro vita non gli obbliga a smettere di rendere la gente partecipe. E come detto sono loro a decidere cosa sia giusto o no mostrare al pubblico che li segue.

Se e mai i diretti interessati vorranno parlare di questo momento lo faranno con i loro tempi e i loro mezzi. E a quelli che urlano al marketing e al fatto che sono pronti a vendere la storia al miglior offerente rispondiamo che l’invidia è una brutta bestia. Semmai venderanno questo momento a chi paga di più è solo perché esistono persone come queste che per sentirsi meglio durante la giornata hanno bisogno di sputare veleno sulle vite degli altri.

Costume e Società: cosa ci ha insegnato questo Sanremo 2023


Anche questa edizione di Sanremo è giunta al termine. Sono stati cinque giorni in cui tutto si è fermato e il Festival è stato al centro di tutto. Nella buona e nella cattiva polemica.

Ma quello che è rimasto alla fine non sono le canzoni ma proprio le polemiche. Ormai siamo abituati a tutto questo; negli ultimi anni l’interesse per la manifestazione è andato sempre più verso il gossip che verso i brani in gara. E quest’anno non è stato da meno, anzi. Prima fra tutte la presenza dell’imprenditrice digitale Chiara Ferragni. Dal momento della sua nomina in diretta sul Tg1, Chiara Ferragni è sempre stata sotto attacco da haters e personalità con poco acume.


Dobbiamo sempre ricordare tutti che se e quando decidiamo di creare una polemica in nostro possesso ci devono essere sempre le giuste carte per non cadere altrimenti nel ridicolo. E questo Sanremo 2023 ci ha insegnato proprio questo: le persone parlano, o scrivono, senza collegare il cervello. Quest’ultimo Festival della canzone italiana ha visto più polemiche che altro. Da Madame per la questione vaccino, Rosa Chemical finisce in una discussione parlamentare, il video del Presidente dell’Ucraina Zelensky. Tutti argomenti futili se analizzati dalla giusta prospettiva. Ovvero quella che il Festival di Sanremo deve rappresentare lo specchio dei nostri tempi.

La polemica sulle questioni personali

Quante persone attualmente vanno a lavoro ma nel periodo della pandemia hanno deciso di non vaccinarsi? Perché mettere in discussione il loro lavoro per una scelta puramente personale? Ovvio, se c’è stato un illecito allora sarà la magistratura a fare il suo lavoro non i social o le chiacchiere da bar. Quanti politici in questi anni sono stati beccati a vedere filmini porno in Parlamento? Ma su di loro mai nessuna interrogazione parlamentare. Nessuna nemmeno per i reati anche più gravi. Ma invece di pensare ai veri bisogni, si pensa a Rosa Chemical.

Viviamo in un costante bisogno di creare scompiglio; analizzare nei minimi particolari il giardino del vicino per vedere se davvero la sua erba è più verde della nostra. Quando invece dovremmo preoccuparci più di noi. E quando il nostro sguardo dovrebbe spostarsi su questioni più importanti facciamo gli gnorri. Io non so, io non vedo.

Dopo queste cinque giornate sanremesi quello che è di dominio pubblico non è la vittoria di Marco Mengoni. L’argomento che impazza su tutti i giornali e i siti è il bacio tra Rosa Chemical e Fedez. Cosa c’è di così sconvolgente? Non è la prima volta che sul palco di Sanremo due uomini si bacino: Paolo Bonolis e Luca Laurenti si scambiarono un bacio nell’edizione del 2009, Luca Bizzarri lo fece con Gianni Morandi nel 2011, Fiorello baciò nel 2020 Tiziano Ferro e sempre nello stesso anno Achille Lauro baciò Boss Doms. Perché il bacio di Rosa Chemical deve essere più scioccante?

È stato lo stesso Amadeus qualche giorno fa chiudendo, si fa per dire, la polemica in merito alla partecipazione di Rosa Chemical a Sanremo lanciata dalla deputata di Fratelli d’Italia Maddalena Morgante che si riempiva la bocca con lo slogan “Proteggete i bambini“; il Direttore Artistico ha detto: “Quando si dice dei bambini, ai bambini va spiegato che esiste una persona diversa da un’altra, va spiegato che esiste una persona che ama una donna, esiste un uomo che ama un uomo, che una donna che ama una donna, ed è una cosa a mio avviso assolutamente normale perché l’amore non deve essere etichettato. Non ci vedo niente di male, credo che questa sia la società, io educo i miei figli così, non li ho visti mai sconvolti e credo che tutti i bambini crescano assolutamente bene. L’importante è che non si sconvolgano i genitori perché tu spieghi bene un messaggio a tuo figlio se tu sei in grado di capirlo, se no quello è il problema vero”

Continuare a nascondersi dietro i “bambini”

A me non interessa leggere commenti bigotti di un giornalista o di un cittadino qualunque che dice “povera Italia dove andremo a finire” o “i bambini rimarranno sconvolti dopo quello che hanno visto” perché il problema di quei poveri bambini è avere dei genitori che non sanno accettare quello che succede intorno a loro. Il bacio di Rosa Chemical non ha nulla di diverso da quello di Gianni Morandi dato alla moglie Anna o dei Coma_Cose che si sono scambiati nella serata finale.

Fino a quando invece di guardare la luna guardiamo il dito che la indica nessuno sarà mai al sicuro. E non è bello nemmeno vivere pensando che quello che facciamo sia sempre meglio di quello che fanno gli altri. In questo preciso caso mi rivolgo alla questione Ultimo che come tutti si aspettavano ha polemizzato sul fatto che anche questa volta non abbia vinto il Festival nascondendosi poi nel “sto scherzando“. Nel 2019 ha polemizzato sul suo essere arrivato secondo e scagliandosi sui giornalisti dicendo loro: “voi avete questa settimana per sentirvi importanti” mentre quest’anno ha dichiarato, subito dopo la fine della manifestazione, in una storia Instagram “Fratelli miei, vi voglio bene. Grazie per i vostri messaggi, per il vostro amore. Gli ultimi non vincono mai, questo si sa. Però questa volta non faccio danni in conferenza stampa perché ci vanno i primi tre. Altrimenti erano cazzi loro.

Un consiglio al “ragazzo” senza polemica: prendi spunto da Shakira e Miley Cyrus; se vuoi gridare il tuo rancore fallo con una canzone, magari questa volta vinci qualcosa.

E poi gli Articolo 31

Altra polemica arriva poi dagli Articolo 31 nella voce di J-Ax: “Fare Sanremo come Articolo 31 è stato un grande onore, però non abbiamo potuto fare a meno di notare una cosa. Ci era stato detto che tutti avremmo avuto le stesse possibilità di visibilità: invece a noi ci è toccato cantare con la concorrenza dei porno delle reti regionali“. Il rapper si è lamentato in merito al fatto di aver sempre cantato negli orari in cui “il panettiere si alza per infornare la ciabatta” invece che quando “un PR si sveglia perché il suo naso ha fame“. Spieghiamo a J-Ax che non è l’orario che li ha penalizzati ma il brano che non era niente di che.

Fino a quando farà più scalpore lamentarsi il duro lavoro fatto sarà sempre messo in secondo se non in terzo piano.


musica e rancore. È l’ora del “Revenge Pop”

Manca meno di una settimana alla nuova edizione del Festival di Sanremo e quarta targata Amadeus. Era il 29 gennaio 1951 quando dal Teatro del Casinò di Sanremo andava in onda per la prima volta che vedeva la vittoria, dopo tre giorni di gara, di Nilla Pizzi con “Grazie dei fiori“.

Le canzoni hanno avuto sempre la facoltà di riempirci di emozioni, spesso di rivederci nelle storie che esse raccontano. Quante volte è capitato di rivivere delle sensazioni durante l’ascolto? Momenti di gioia e momenti di rabbia, sconforto e spesso dolore. Ma alcune volte ci ritroviamo ad ascoltare dei brani che sono dei veri e propri sfoghi. Sia in positivo che in negativo.


Parlando dello sfogo positivo abbiamo brani che parlano dell’amore, della voglia di passare la vita insieme e di non lasciarsi mai più. In questo Bruno Mars è il fautore di tanti brani, che in questi ultimi anni hanno aiutato nelle proposte di matrimonio o accompagnato coppie all’altare.

O come dimenticare la nostra Raffaella Carrà che in una delle sue celebri canzoni cantava: “e se ti lascia lo sai che si fa? trovi un altro più bello che problemi non ha“. E anche le canzoni presentate per questa nuova edizione del Festival di Sanremo corrono sul filone dei racconti, personali e non.  

Il brano di Elodie parla di un amore senza lieto fine; per i Coma_Cose il brano è un racconto di come anche se il doversi lasciare sembri l’unica soluzione, l’amore e la voglia di contare l’una sull’altro è sempre più forte. La canzone di Mara Sattei, scritta da Damiano dei Maneskin, è una canzone denuncia che parla anche della violenza sulle donne; Colla Zio presenterà una ballad che esplode rilasciando una forte energia che catturerà tutto il pubblico sia a casa che all’Ariston.

Il brano di Will è un racconto dei giovani problemi di cuore; per quanto riguarda Ultimo il brano è nel suo più classico stile, nessuna novità. Olly parla delle incertezze, di fragilità e di insicurezze – problemi che la Generazione Z, soprattutto in questi ultimi anni, hanno affrontato in modo molto ampio. Paola e Chiara tornano di nuovo insieme e con l’invito del pezzo di amarsi, di esprimere il sentimento e di farlo con furore, come il titolo del brano.

I Modà raccontano della depressione, il dolore che si prova, la sensazione di essere confusi, di perdere contatto con la realtà. Si spera quasi nell’annullare ogni propria emozione, per non rischiare alcun ulteriore tipo di sofferenza. Il pezzo di Rosa Chemical è un invito ad essere liberi, anche sessualmente.

Ma questo è il momento del Revenge Pop

Ma nelle settimane passate abbiamo assistito ad un vero e proprio “sfogo rancoroso”. Partendo da Shakira con la sua “Music Sessions Vol. 53“, brano carico di rancore fino ad arrivare a Miley Cyrus con la sua “Flowers“, un inno per l’emancipazione femminile. Ma non sono le uniche ad aver usato il “Revenge pop” ovvero i brani che attaccano i propri ex. Tra le campionesse del genere c’è Taylor Swift: “Midnights” è considerato da molti l’ingresso in una nuova era. Va detto che tutta la discografia di Taylor Swift ha dato un grosso contributo a questo filone e sfogliando la sua produzione c’è l’imbarazzo della scelta. Già in “Picture to Burn“, il suo album autoprodotto del 2006, scrive di un ex fidanzato che le ha fatto un torto. Un altro esempio è “We Are Never Ever Getting Back Together“, la hit con cui di solito Taylor Swift chiudeva i suoi concerti nel 2018. Un brano diretto al suo ex che, a suo dire, l’aveva trattata come un oggetto, da prendere e gettare via a seconda delle esigenze. Si dice che il destinatario fosse Jake Gyllenhaal, con cui Taylor Swift aveva avuto una relazione. La cantante non ha mai confermato né smentito questa ipotesi.

Per non parlare di “Lemonade” di Beyoncé, brano tutto dedicato al tradimento di Jay-Z; Queen B canta “Questo è l’ultimo avviso, sai che ti ho dato la vita, se fai un’altra cazzata ancora perderai tua moglie“. E anche Lana Del Rey ha scelto di annunciare l’uscita del suo nuovo disco “Did You Know There’s a Tunnel Under Ocean Blvd” proprio nel giorno del compleanno del suo ex Sean Larkin. Non contenta, ha pubblicizzato l’album solo a Tulsa, città d’origine dell’ex compagno.

Mentre Adele in Easy on me” del 2021 ha preferito esorcizzare il divorzio con l’ex partner Simon Konecki rivolgendosi al figlio. Nel fantastico mondo del revenge pop non poteva non esserci la regina Lady Gaga, che più volte ha denunciato di essere stata vittima dell’egocentrismo di Christian Carino, l’agente con cui avrebbe dovuto convolare a nozze, ma con cui nel 2019 ha rotto il fidanzamento. In “Chromatica”, nel pezzo “Fun tonight”, si scaglia contro la prigione della possessività dell’ex, che non rispettava i suoi spazi e non la sosteneva nei suoi momenti di difficoltà. Anche Selena Gomez ha ben pensato di fare un brano che andasse diciamo contro il suo ex Justin Bieber già il giorno dopo la loro rottura.

Ma guardando indietro nel tempo come dimenticare Alanis Morissette. Gran parte della sua carriera è stata costruita su “Jagged Little Pill” del 1995 con il partner doppiogiochista protagonista di molti pezzi del disco. L’uomo si ritrovò perseguitato dai giornalisti desiderosi di scoprire se fosse stato lui a fare a pezzi il cuore di Alanis. “You Oughta Know” di Morissette può essere considerata come l’archetipo delle revenge pop moderne.

Ma non è una cosa solo da donne

Tra gli uomini quelli che possiamo ricordare sono il singolo d’esordio del cantante statunitense Eamon uscito nel 2004 dedicato all’ex fidanzata e la famosissima “Cry me a river” di Justin Timberlake canzone vendetta contro la sua ex di allora Britney Spears. Anche Ed Sheeran ha ceduto al fenomeno delle Revenge Pop nel 2014, con il brano della discordia “Don’t” e parla del sua fidanzata di allora, la collega Ellie Goulding, accusata di averlo tradito con un altro cantante, Niall Horan degli One Direction.

Ogni brutta rottura è unica e forse è per questo che le revenge pop ci parlano e piacciono tanto: il messaggio è semplice e diretto, tutti hanno sofferto per amore e possono rispecchiarsi nelle parole dell’artista rancoroso di turno. Le canzoni di vendetta, inoltre, risvegliano il senso ancestrale di appartenenza: anche le superstar più affascinanti vengono scaricate e tradite e nutrono sentimenti di rancore come noi.


quanto è bello l’amore

È proprio vero che non esiste nulla di più bello dell’amore. Dell’amare ed essere amati; e non parliamo solo di coppia ma anche per l’amore per le amicizie, per i figli o per i propri genitori. L’amore puro e semplice.

E quale più grande gesto rappresenta questo sentimento se non vedere due neo genitori dare il benvenuto al proprio figlio? Quindi ecco che il primo nostro pensiero positivo oggi va a Bianca Atzei e Stefano Corti. La cantante e l’inviato de Le Iene sono diventati da pochi giorni genitori di Noa Alexander. Le immagini social del neo papà sono dolcissime e spiritose come lui è. “Grazie a tutti dei tanti messaggi. Dopo il parto ora sto bene” scrive in una storia Instagram dove ha in braccio il suo bambino.


Nei giorni passati Bianca Atzei era stata ricoverata d’urgenza a causa di una polmonite che poteva mettere a rischio la sua gravidanza. Ma come le migliori favole tutto si è risolto per il meglio.

Sempre di amore parliamo e in questo caso di quello che ritorna. Parliamo del riavvicinamento di Pacifico Settembre, in arte Pago, e Serena Enardu. Dopo due anni dove si sono “evitati accuratamente“, dopo l’avventura disastrosa di Temptation Island e la parentesi GF vip, escono allo scoperto tramite un’intervista sul settimanale Chi. Di ritorno da una vacanza a Santo Domingo a dire chi ha fatto il primo passo è Serena Enardu: ““Sono stata io a fare il primo passo e non mi vergogno a dirlo. È successo un pomeriggio, tutta colpa di un caffè… Nonostante ci fossimo evitati per quasi due anni, a metà agosto Pago è venuto a casa mia per salutare mio figlio Tommy, che andava a studiare negli Stati Uniti. Quel pomeriggio, a un certo punto, ho fatto in modo che rimanessero soli per un caffè e…”.

Pago conferma e ovviamente ammette: “Chiaramente il caffè era una scusa. Un po’ come la collezione di farfalle. Non ho finito neanche di berlo che l’ho fissata e le ho detto: Vado via che qua facciamo danni‘. È stato il giorno dopo a permettere ai due innamorati di rivedersi sempre sotto invito di Serena. Li a cena hanno raccontato che: “abbiamo ripercorso tutto il lungo periodo che ci ha tenuto distanti, ma sempre vicini anche se non ci parlavamo. Poi siamo crollati uno nelle braccia dell’altra”. Il loro è un racconto netto e concorde: “è stato il mostrarci al mondo il nostro sbaglio. Mostrarci ci ha disintegrato. La sovraesposizione ha distrutto tutto. Forse sarebbe andata così anche se non avessimo reso il nostro amore mediatico, ma oggi non possiamo giocare o permetterci di prendere alla leggera ogni singolo gesto che nasce dal nostro cuore. Insomma: adesso si fa sul serio.

Anche questo caso ci fa capire che quando c’è l’amore tutto si risolve. Anche se ci vogliono anni. Avete dimenticato Ben e Jennifer?

E potevamo non parlare dell’amore e dell’amicizia? In questo specifico caso parliamo proprio dell’unione dell’amicizia con il matrimonio dei Måneskin. Per il lancio del loro nuovo album “Rush,” i 4 componenti hanno deciso di unirsi in un doppio matrimonio. A celebrare il rito civile Alessandro Michele, ex Direttore creativo della maison Gucci, che ne ha anche ovviamente curato i look. Il matrimonio, artistico e senza nessun valore legale, è stato organizzato dalla piattaforma digitale Spotify proprio per il lancio del terzo album della band romana. Tra i vip presenti all’evento erano presenti Baz Luhrmann, il famoso regista che ha voluto i Måneskin nella colonna sonora del film “Elvis“, Fedez, Manuel Agnelli, Machine Gun Kelly, Dybala, Sabrina Impacciatore Elisa, Fletcher Donohue, Jane Panik, l’attrice Benedetta Porcaroli, Cathy La Torre, Floria Sigismond e Paolo Sorrentino.

Damiano e Thomas per l’occasione hanno scelto un elegantissimo completo pantalone, Victoria ed Ethan, invece, hanno voluto entrambi un bellissimo abito con tanto di velo. “Damiano, Ethan, Thomas e Victoria volete prendervi in matrimonio promettendo di essere fedeli l’un l’altro sempre, nella gioia e nel dolore, nell’amore e nell’onore ogni giorno delle vostre vite?”, ha domandato Alessandro Michele. “Yes, hanno risposto i Måneskin.

C’è da segnalare, proprio nel giorno dell’uscita del loro singolo “Gossip” in collaborazione con Tom Morello, il piccante commento del Maestro Uto Ughi in merito proprio alla band romana. Rispondendo alla domanda cosa ne pensasse dei quattro ragazzi il Maestro ha dichiarato: “Un insulto alla cultura e all’arte” cercando poi di rattoppare la sua uscita con “sottolineo di non avercela con loro; ogni genere ha diritto di esistere ma quando si fa musica, non quando si urla e basta“. Ma ormai come si dice il danno era stato fatto. Tanti giovanissimi fan hanno attaccato il Maestro, alcuni anche in modo pesante scrivendogli “inizi a studiare la musica e forse capirà meglio chi sono i Måneskin“.

Amore per se stessi

Chiudiamo con un gesto d’amore. Quello per se stessi. In questi giorni si sono susseguite le notizie del coming out fatto da Federico Fashion Style, Federico Lauri all’anagrafe, durante la trasmissione “Verissimo” di Silvia Toffanin. Fino a quando la puntata non è andata in onda i giornali pubblicavano: “La verità finalmente viene a galla“, “Finalmente Federico Fashion Style lo ha ammesso” e la cosa che poi faceva più eco erano i commenti sotto questi post e questi “titoloni“: “ma dai che sorpresa“, “Federico nessuno se ne era accorto“, “e dove sta la notizia” oppure ancora “lo sapevamo tutti“.

Per chi appartiene al genere cis-etero comprendere la difficoltà di fare coming out è molto difficile. E soprattutto comprendere il grosso rischio dell’outing ovvero che siano gli altri a rivelarlo. Federico Lauri ha dichiarato nel salotto di Silvia Toffanin che ha voluto aspettare per “rispettare mia figlia“.

Che possa piacere o no, che possa essere un personaggio simpatico o meno il pubblico deve iniziare di più a imparare a rispettare le persone. Una persona può “sembrare” omossessulae quanto volete ma questo non è un motivo valido per scrivere o dire “beh dai era palese, lo sapevamo tutti” perchè in realtà nessuno lo sapeva se la persona non ha dichiarato nulla e soprattutto non è obbligata a farlo. In molti confondono gesti e modi di essere e li attribuiscono di base alla comunità LGBTQ+: essere effeminato sei gay, cura del corpo sei gay, attenzione allo stile sei gay, troppo mascolina sei lesbica.

La vita di Federico Fashion Style è sua e solo sua. Quello che fa nella sua camera da letto interessa a lui e alla persona che divide la camera con lui. Se fino ad ora ha liberamente deciso di non confermare le voci, di non volerlo dire o qualunque cosa lui abbia pensato va rispettato. Vedere come, in questi giorni, la notizia dell’intervista del parrucchiere delle vip sia stata così tanto attesa fa capire quanto in realtà il nostro paese sia così indietro. Non dovremmo bramare di dire “hai visto che avevo ragione“, “e lo dicevo sempre io“, “ora povera bambina chissà come crescerà sapendo di avere un padre così“. Questo insulso bisogno di cercare di denigrare le vite degli altri per evitare di fare i conti con la propria vita che sicuramente è colma di niente e vuoto cosmico.

Il coming out di un personaggio pubblico non è OBBLIGATORIO né tanto meno DOVUTO; e se non lo è per il diretto interessato o la diretta interessata, l’outing è una grossissima violazione della privacy che dovrebbe essere vietato per legge. Il rispetto è una cosa che si deve esigere ma che si deve soprattutto dare.


Dante, la marmellata e soprattutto chi è TOI?

Giornate cariche di gossip per noi. Ovviamente quella che tiene banco più di tutte è la “Waka Waka War” ovvero la guerra tra Shakira e Piqué.

Ma se pensiamo che i due ex innamorati siano i soli ad averci riservato delle perle, beh posso garantirvi che anche nel nostro Bel Paese le “genialate” non sono mancate e per questo dobbiamo ringraziare soprattutto il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.


Cultura per tutti

Il Ministro Sangiuliano nei gironi scorsi, durante il suo intervento sul palco per Fratelli d’Italia per le elezioni regionali “Pronti, candidati al via“, preso dall’enfasi del suo discorso ha dichiarato: “La destra ha cultura, una grandissima cultura: il fondatore del pensiero di destra nel nostro Paese è stato Dante Alighieri, per la sua visione dell’umano e delle relazioni interpersonali e anche per la sua costruzione politica profondamente di destra“.

Ovviamente, nemmeno il tempo di riprendere fiato che la frase del Ministro aveva già fatto il giro dei social e delle varie testate giornalistiche. Una delle voci che per prima si sono alzate dal coro è quella di Enrico Malato direttore della “Rivista di Studi Danteschi” che ci ha tenuto a dire la sua: “Al tempo di Dante la destra e la sinistra italiana non esistevano. Nel 1200 c’erano imperiali e papalini, Dante era un imperiale. Ma quindi era di destra o di sinistra? Lasciamolo in pace, direi“.

C’è stata poi la grande querelle che l’opposizione ha creato e del grande vuoto cosmico della maggioranza dopo l’uscita infelice del Ministro. Visto che nessuno dei suoi adepti dava segno di vita è lui stesso che cerca di smorzare dichiarando di aver “fatto la battuta”: “La mia era una provocazione“. In una lettera inviata al Corriere il Ministro ha scritto: “Si rintraccia nel monumentale volume “Croce e Gentile” edito dall’Istituto della Enciclopedia Italiana. Nel capitolo “Il Dante di Croce e Gentile” si legge il richiamo del professor Enrico Ghidetti al Dante “epicentro ideologico della trattazione del principio di nazionalità” concludendo con “felice se qualcuno ha dovuto riaprire la Divina Commedia per rispondermi“.

Sangiuliano poi ha ben pensato di non chiudere qui la questione e di generare un’altra perla.

Nelle ultime ore il nostro riferimento alla cultura italiana avrebbe dichiarato in un’intervista a Fanpage, in merito alla bufera per l’aumento del biglietto d’ingresso agli Uffizi di Firenze: “Chi non può permettersi il costo del biglietto, può andare nei giorni gratuiti“. Leggendo tutto l’articolo della testata si capisce che tale risposta arriva per “tagliare corto“. Il Ministro ci ha tenuto a precisare che grazie a lui: “ho allargato i giorni gratuiti perché ho aggiunto il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre oltre alla gratuità di una domenica al mese per tutti. Mi pare che su questo punto l’Italia faccia tantissimo” elencando poi le facilitazioni per i giovani, i disabili, gli insegnanti e gli anziani.

Il giornalista Marco Billeci fa presente che i più grandi musei europei non si avvicinano nemmeno ai 25 euro richiesti per gli Uffizi; il Louvre costa 15 euro e gratuito ogni primo sabato del mese; al Prado l’ingresso ha un costo di 15 euro e si entra gratis ogni giorno nelle ultime due ore di apertura. Al Partenone i prezzi vanno dai 10 ai 15 euro.

Shakira e la marmellata amara

Torniamo al vero argomento, quello che più sta appassionando il mondo intero: la “Waka Waka War” tra Shakira e Piqué. Tutti sappiamo che nelle ultime ore il video e il brano della nuova hit di Shakira sta scalando tutte le classifiche. Tutti sappiamo della Twingo e della Ferrari, del Casio e del Rolex. Sappiamo anche della brutta befana che la cantante ha piazzato sul suo balcone in direzione della casa della ormai ex suocera.

Gli sviluppi vogliono che Shakira stia facendo i soldoni con la canzone ma Piqué ha iniziato a farli proprio grazie alle nuove collaborazioni che sono uscite fiori proprio con la Casio e la Renault, che fabbrica la sopracitata Twingo. Ma la cosa che in pochi sanno è quando la cantante colombiana abbia capito che si stava trasformando in un “cervo a primavera“.

La risposta è marmellata. Esatto un semplice e normale barattolo di marmellata ha fatto scoppiare tutto questo putiferio. Secondo quanto spiegato nel programma tv Socialité la popstar 45enne avrebbe iniziato ad avere i primi sospetti nei confronti di Piqué a causa dell’improvvisa velocità con cui venivano mangiati i barattoli di marmellata che si trovavano in casa. Già, infatti che né la cantante né tanto meno l’ex compagno erano degli assidui divoratori di confettura. “Ok, ma quindi se io e Gerard non la mangiamo, chi viene in casa mia a fare colazione con chili e chili di marmellata?“, deve essersi chiesta la cantante.

Così la nostra “Loca” Shakira ha assunto un investigatore privato e ha scoperto che ad essere appassionata di tost alla marmellata era l’amante del marito che, oltre il danno la beffa, faceva colazione a casa sua quando lei era in giro per il mondo.

Siete pronti per un viaggetto?

E se vi state chiedendo “ma chi è TOI” che compare nel titolo vi accontentiamo subito. TOI 700-E è il nuovo pianeta scoperto dalla NASA che somiglia alla terra e potrebbe ospitare la vita. Il merito di questa scoperta va al cacciatore di pianeti Tess della Nasa che nella sua ossessiva ricerca, all’inizio del 2020, aveva scovato una tripletta di esopianeti, chiamati rispettivamente TOI 700 b, c, e infine d.

Quest’ultimo, in particolare, è stato identificato dagli astronomi come un mondo di tipo terrestre, all’interno della zona abitabile del sistema planetario. In questi giorni l’Indiana Jones dei pianeti ha scoperto TOI 700, anch’esso probabilmente roccioso e con un’orbita più vicina alla stella madre rispetto al fratello d. Entrambi gli esomondi rientrano in quella che è chiamata “zona abitabile ottimistica“, ovvero si tratta di un range di distanza stella-pianeta che, sotto le giuste condizioni, potrebbe permettere la presenza di acqua liquida sulla superficie planetaria.

Visto che il nostro bel pianeta sembra avere i secoli contati grazie al menefreghismo dei grandi del mondo in merito alla salvaguardia ambientale, al surriscaldamento, all’effetto serra, all’inquinamento del mare a causa della plastica, ai ghiacciai che si stanno sciogliendo e tutto quello che ben sappiamo, girando la faccia dall’altra parte, perché non cercarne un altro da colonizzare e portare alla distruzione? Come si dice quando una cosa si rompe si fa prima a ricomprarla che aggiustarla. Quindi cari posteri preparatevi ad un viaggetto di soli 100 anni luce per scegliere la vostra nuova dimora con giardino.

la prima settimana del 2023

La prima settimana di questo tanto atteso 2023 è passata; e bisogna ammettere che non è partita nel migliore dei modi. Lo scorso 6 gennaio abbiamo dovuto dire addio al grandissimo Gianluca Vialli che è venuto a mancare a causa della malattia con cui combatteva da tanto tempo.

Vialli è sempre stato un personaggio a cui tutti hanno voluto bene sia dentro che fuori il campo. Grande campione di quello che era, forse, il miglior calcio. Nel 2015 il suo nome è stato inserito nella Walk of Fame del calcio italiano. Ma oltre un importante giocatore è stato un fantastico uomo, padre e marito. “Luca era uno sportivo di grande talento, rispettato da tutti, ma era soprattutto il marito e il padre più affettuoso. Siamo devastati. Grazie per tutto il vostro sincero amore e supporto” queste le parole consegnate ai giornalisti di Cathryn White CooperVialli che ricorda il marito scomparso e ringrazia il popolo italiano per tutto l’affetto datogli.


Per Gianluca Vialli sono stati tantissimi i messaggi comparsi sui social, ma quello che ha colpito è quello di Fedez registrando una storia Instagram per ricordare il grande campione: “Purtroppo ho appreso ora della notizia della morte di Gianluca Vialli e faccio questo video per ricordarlo perché è stata una persona straordinaria che mi è stata molto vicina e mi ha dato una mano non dovuta, ma incredibile. Non mi era mai capito nella mia vita di piangere al telefono con una persona che non conoscevo, ma che conosceva il mio stesso dolore. Abbiamo subito entrambi lo stesso intervento per due patologie diverse. Mi spiace molto, ci eravamo ripromessi di vederci e farci una foto con la stessa cicatrice. Condoglianze alla famiglia e un saluto grande a Gianluca, sono veramente costernato dal non essere riuscito a conoscerti più a fondo. Pur avendo avuto una conoscenza epistolare e telefonica, mi hai dato tanto ed è giusto che le persone lo sappiano“.

Parlando invece di cose un pò più frivole, ma che stanno facendo scalpore in tutto il mondo, l’argomento si sposta all’attenzione della Famiglia Reale Inglese e per l’esattezza sul libro che domani, 10 gennaio 2023, uscirà in tutte le librerie del mondo. Parliamo di “SPARE. Il minore” l’autobiografia del Principe Harry. Come detto il libro sarà a disposizione dal dieci gennaio ma in Spagna l’autobiografia è già stata pubblicata. Ed è così che sono trapelati i suoi estratti che hanno subito fatto il giro del mondo.

L’autobiografia è un insieme di vita pubblica e vita privata; confessioni anche intime e dettagli scottanti. Una tra tante: “In più occasioni mio padre Carlo faceva allusioni sul fatto che lui non fosse mio padre. Scherzando in maniera brutale mi diceva ‘Sai chi è il tuo vero padre?’. Questa cosa è accaduta più volte“. Il libro di Harry è lo scandalo più preoccupante a Buckingham Palace dopo l’intervista di Lady D del 1995. In attesa ovviamente della biografia di Meghan Markle già in cantiere secondo voci vicine alla coppia e alla Penguin Random House, la casa editrice che edita a livello globale il memoriale di Harry.

E sembra che sia pronta a far esplodere un caso anche la prossima biografia di Padre Georg che fu segretario particolare di Ratzinger di prossima uscita in questo 2023. Il libro s’intitola “Nient’altro che la verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI” e la casa editrice lo descrive come “un racconto autentico e schietto in cui Padre Georg propone l’autorevole ricostruzione di un particolarissimo periodo per la Chiesa cattolica” e cita tra i temi: “lo scandalo della pedofilia, il caso Emanuela Orlandi, Vatikileaks e i rapporti tra Papa  Benedetto e Papa Francesco”. In più nella biografia c’è il congedo subito da Padre Georg dal ruolo di Prefetto della Casa Pontificia, comunicatogli da Papa Francesco all’inizio del 2020, che lo lasciò, racconta, “scioccato e senza parole”.

Di prossima uscita, in questo caso discografica, il terzo album dei Måneskin. Il 20 gennaio 2023 il mondo potrà ascoltare i nuovi brani della band romana eseguiti anche con grandi personaggi della musica mondiale. Max Martin, Rami Yacoub, Sly, Jason Evigan, Justin Tranter, Sarah Hudson e James Abrahart questi i nomi dei feauturing presenti in “Rush!“. Il 13 gennaio 2023 uscirà in tutte le piattaforme digitali e nei negozi di dischi il singolo “Gossip” inciso con il mitico Tom Morello, chitarrista dei Rage Against the Machine. La primissima recensione porta la firma di David Browne per la rivista Rolling Stone: “A giudicare dai testi, la vita dei Maneskin sembrerebbe un baccanale dietro l’altro, tra erba, birra, coca e belle ragazze a portata di mano, mentre il cantante Damiano David è, per dirla con le sue parole, un domatore di leoni che si comporta in modo indecente e fa l’amore col pericolo. Un minuto prima guarda una top model degli Anni ’90 in declino rubare un Basquiat, un minuto dopo si vanta dicendo: Mi chiedono come faccio ad essere così hot: è perché sono italiano. Nel caso non consideriate Damiano una rockstar, ascoltate Timezone, dove cambia un volo spendendo il doppio e manda all’aria tutti i suoi programmi solo perché è eccitato di incontrare la sua ragazza: Non me ne frega niente dei contratti che ho firmato, canta“. Il noto critico musicale conclude la sua recensione elogiando i Måneskin con delle parole che li consagra a tutti gli effetti a star dell’olimpo musicale mondiale: “Grazie al loro senso per la fama e per la moda, e con un chitarrista che piazza qualche assolo qua e là, sono l’unica grande rockband in grado di influenzare la cultura pop contemporanea“.

Invece parlando proprio di pure e semplici frivolezze la nostra attenzione si sposta negli studi del Grande Fratello VIP 2023. Sì, proprio negli studi e non all’interno della casa. Le ultime due puntate hanno visto l’assenza di Sonia Bruganelli dal suo ruolo di opinionista. Posto che è stato assegnato a colei che la casa l’ha vissuta e resa interessante nel bene e nel male: Soleil Sorge.

La presenza della ex inquilina ha dato una boccata d’aria al programma che stava ormai diventando un vero e proprio mortorio. Le dinamiche sono vuote, le litigate futili. Insomma una palla colossale. Il ruolo di Sonia Bruganelli è giustissimo ma forse, e non si offenda, Orietta Berti non era la persona più adatta a ricoprire il secondo ruolo di opinionista. Soleil utilizza bene i tempi televisivi e sa cosa dire e come dirlo. Anche se fuori dalla casa è riuscita a creare più dinamiche lei in due puntate che gli stessi concorrenti in tutti questi mesi.

Casa che vede sempre di più andare avanti dei “comodini” senza nulla da dire e nulla da fare e perdere dei personaggi che avrebbero potuto forse spezziare le puntate per renderle più avvincenti. Il caro Alfonso Signorini dovrebbe pensarci bene di chiedere alla signorina Soleil di rientrare, anche come ospite, all’interno della casa. La ripresa sarebbe scontata e garantita.


il 2023 secondo le stelle

Siamo a pochi giorni dalla fine di questo particolare 2022 e se, ovviamente, brancoliamo nel buio per quello che ci riserverà  il 2023, proviamo a scoprirlo con l’aiuto delle stelle.

Partiamo dal segno dell’Ariete: per le stelle Giove, che nell’ultimo periodo non vi ha “filato de pezza”, fino a maggio verrà a farvi visita, giusto una toccata e fuga; in questo periodo vi riporterà l’ossigeno di cui avete bisogno ma ricordate di respirare lentamente che poi non torna più. Il 2023 parte con un cielo meraviglioso e una parte di voi vorrebbe decollare su troppi fronti: vedete di darvi una calmata, anche perché il vento dovrebbe cambiare, anche grazie al transito di Plutone che fa i suoi primi passi in Acquario e aggiungerà una notevole capacità strategica nei prossimi anni, quindi vi dovrete  controllare per non bruciare le tappe. ​Saturno, di buon umore nei vostri confronti nei primi mesi, vi suggerisce di dare priorità al fronte lavorativo ed economico, quindi evitate i casi umani e aspettate l’estate per accogliere le novità in campo sentimentale, divertenti e piacevoli, grazie al favore di una biondissima Venere in Leone. Ricordatevi sempre di innamorarvi prima di tutto di voi stessi che è meglio.


Per le stelle del Toro, nel 2023 Urano correrà  ancora nel vostro segno come se stesse facendo una maratona olimpica. Saturno almeno fino a marzo, vi chiederà ancora degli sforzi, come se non fossero stati abbastanza quelli già fatti, per lasciare andare quel che non ha più motivo di esistere nella vostra vita come, ad esempio, i casi umani. La sfortuna e i chili di troppo. Dalla primavera in poi, con l’ingresso del vecchio Giove in Toro e di Saturno in Pesci, potrete vedere i migliori risultati delle vostre scelte e del vostro impegno. Priorità assoluta? voi stessi, il vostro benessere, i vostri sogni e i vostri desideri più intimi e chi non è con voi fuori dagli zebedei. Basta portarsi il peso del mondo sulle spalle e anche da un’altra parte. Per caso  è scritto da qualche parte che voi dovrete  salvare il mondo? No di certo, anche se il mondo sa che su di voi  potrà sempre contare. Altro che Batman o SuperMan.

Andando nella terza casa dello zodiaco troviamo i Gemelli dove i passaggi positivi di Giove in Ariete e Saturno in Acquario vi suggeriscono di giocare le vostre carte al meglio nei primi mesi dell’anno, dando soprattutto priorità alle questioni lavorative. Intimamente qualcosa sta cambiando nelle vostre ambizioni, ma dovrete essere razionali e capaci di comprendere gli obiettivi a breve termine, e lasciate perdere Tinder o Grindr. Ancora non Avete capito che li si annidano casi umani e futuri ghoster che vi faranno cadere nel baratro del “ma tutti a me”?Verrà il tempo, già nella seconda parte dell’anno, per riflettere e definire un futuro un po’ più lontano e forse molto diverso da ciò che avete desiderato fino ad oggi. Godetevi l’estate con il favore di una frizzante Venere in Leone e Mercurio nel vostro segno, che promettono leggerezza e divertimento accompagnato da un gin tonic niente male. Così dicono le stelle.

Le stelle ci parlano di Cancro, Leone e Vergine

Amici del Cancro,  il transito di Giove in Ariete vi potrà mettere un po’ in allarme nei primi mesi dell’anno come quella vocina dentro di voi che vi dice sempre “Aò aridaje”; vi esporrà in molte situazioni dove dovrete intervenire in prima persona ed evitare, anche se lo vorreste tanto, di delegare ad altri. Se non lo avete notato, il divano ha la forma del vostro fondoschiena. La vostra priorità suggerita dalle stelle? Uscire dalla tana, mettere un freno all’ansia, respirate a fondo e cogliete ogni occasione che si presenterà dalla primavera in poi. A vostro favore ci sono Nettuno nel segno dei Pesci, dove anche Saturno transiterà da marzo e Urano in Toro, che verrà raggiunto anche da Giove: tipo un rave party, ma di quelli dove i Governi non ci possono mettere becco, con un ritmo incalzante al quale non potrete sottrarvi. Plutone invece, che per anni è stato il vostro tormento, così dicono le stelle, muoverà i suoi primissimi passi in Acquario e vi solleverà da molti pesi del passato. Alla buon’ora diremo noi.

Leone. Saturno, che resterà lì ancora ancorato nel segno dell’Acquario fino a inizio marzo, insisterà nel farvi lasciare andare le relazioni che forse avete trascinato più per orgoglio che per amore. È più forte di voi e  la sindrome della crocerossina non  ve la leva nessuno. Ma dobbiamo dire che la compagnia di un bonario Giove nel segno dell’Ariete vi porterà coraggio e magnanimità. Anche Urano in Toro, raggiunto poi in tarda primavera dallo stesso Giove, proporrà ulteriori cambiamenti repentini. Non fate come sempre e mettetevi subito in azione. Osservate e accogliete con calma e anche col sentimento di superiorità che vi contraddistingue: chi vi ama vi seguirà. Della serie continuate a tirarvela, abbandonatevi alle emozioni e fatevi travolgere dalle avventure. Ma anche voi evitate i casi umani che sapete ben riconoscere.

Parliamo ora di voi, Verginelle, dove la permanenza di Marte in Gemelli, insieme a Mercurio e Venere in Capricorno, nella prima settimana del 2023 potrebbero farvi pensare che questo nuovo anno non sia esattamente il vostro anno migliore. Andrete anche a pensare che vi toccherà ancora di aggiustare le complicazioni create da altri. “Noneeee” non fatevi salire l’ansia: le stelle dicono che Urano già in transito nel segno del Toro, e che verrà raggiunto in primavera dal buon Giove, vi daranno tutta un’altra visuale, quella giusta. La vostra priorità dovrà essere esaudire i vostri desideri, che forse da troppo tempo avete lasciato nel cassetto dell’armadio,  vicino al cadavere che ancora giace lì e nessuno ha scoperto, per occuparvi del benessere dei casi umani e degli altri in generale. Mettetevi in gioco anche in tarda primavera, accogliendo ogni opportunità di viaggio e di crescita personale.

Bilancia, Scorpione e Sagittario il vostro 2023

Giungiamo al segno della Bilancia dove seppur positiva, l’energia che vi trasmette Marte in Gemelli a inizio anno, potrebbe combinarsi male alle varie toccate e fuga di Venere e Mercurio in Capricorno: cercate di non fare troppi danni come un elefante in negozio di cristalli, assumendo degli atteggiamenti insopportabili o non collegando la bocca al cervello nei confronti di chi vi vuole bene. Giove all’opposizione dall’Ariete non vi renderà la vita facile, almeno fino alla primavera, mentre Saturno, governatore del vostro segno e che transiterà fino a marzo nel segno dell’Acquario, vi accompagnerà su decisioni corrette e favorirà scelte personali e lavorative. La vostra priorità sarà il vostro prossimo, che quest’anno chiederà più attenzione e meno candy crush. I risultati si vedranno già in estate con il favore di una bellissima Venere in Leone.

Ed eccoci al segno dello Scorpione che avendo Nettuno in Pesci sarà ancora il vostro migliore alleato per questo 2023. Diverrete una favolosə trasformistə,  comportamento necessario per superare gli ostacoli seminati proprio per voi dall’opposizione di Urano in Toro,  che poi verrà anche raggiunto da Giove nella primavera inoltrata. Non mancheranno certo le emozioni, che saranno forti e intense, proprio come piacciono a voi, ma non sarà facilissimo starvi vicino. In romanesco si direbbe “Aò e damme tregua”. I più provocatori e le più provocatrici di voi potrebbero farsi terra bruciata intorno approfittando dei cambiamenti repentini e improvvisi che questo 2023 vi presenterà, ma una cosa è certa: la vostra priorità sarà imparare a scoprire chi davvero vi ama e vi apprezza sinceramente. Saturno in Pesci già da Marzo vi aiuterà a ottimizzare le vostre scelte e vi aiuterà a scegliere occasioni che si svilupperanno nel lungo termine. Forza e coraggio che dopo aprile arriva maggio.

Giungiamo a piedi pari al segno del Sagittario dove Giove, capo supremo del vostro segno, in transito favorevole dall’Ariete, risolleverà il vostro entusiasmo riscoprendo come priorità il bisogno primario di libertà e di dire addio alle zavorre e ai pesi morti. Marte in opposizione dal segno dei Gemelli, renderà faticoso il quotidiano, che sarà quindi caratterizzato da un grande dispendio di energie nella primissima parte del nuovo anno. Il vostro impegno sarà elevato, grazie anche al favore di Saturno in Acquario, che vi renderà particolarmente determinati fino all’inizio della primavera, così che alcuni dei progetti abbozzati in questo 2022 potrebbero decollare improvvisamente. Lo stesso Saturno però, dal segno dei Pesci e da marzo in poi, vi renderà insofferenti alle costrizioni che considerate eccessive. Avrete una gran voglia di spezzare molte catene e in estate, con Venere in Leone, potreste iniziare a riuscirci. Ricordate sempre la pazienza, cosa a voi un pò sconosciuta.

Cosa sappiamo di Capricrono, Acquario e Pesci?

Per tuttə voi del Capricorno il passaggio veloce di Mercurio e Venere nel vostro segno all’inizio del 2023 vi accompagnerà con dolcezza e vi ispirerà nuovi progetti, mentre Giove in Ariete, fino a tarda primavera, susciterà una certa insoddisfazione: il vero motore della vostra motivazione e ambizione. Urano in Toro, raggiunto poi dallo stesso Giove, creerà la miglior situazione per quello che sarà la priorità del 2023 ovvero i cambiamenti, e sarà un vero “vento a favore” per tutto l’anno. Le stelle rivelano che Nettuno ancora in Pesci e Saturno pronto ad entrare nello stesso segno da marzo, renderà rispettivamente più creativi e indulgenti i nati della terza decade e più severi i nati della prima decade, che avranno la possibilità di prendere delle decisioni importanti in ambito familiare e trovare soluzioni meravigliose anche nelle situazioni più complesse. Per fortuna che ci siete voi in questo 2023.

Per l’undicesimo segno dell’Acquario il lungo transito di Saturno, nel vostro segno fino a marzo, concluderà un periodo impegnativo, che però vi ha permesso di guardare con lucidità e lungimiranza al vostro futuro, anche grazie ai giusti quantitativi di gin tonic ingurgitati. Le stelle dicono che avete “corretto il tiro” e grazie al passaggio favorevole di Giove in Ariete, potrete vedere e cogliere i risultati fino a inoltrata primavera. Urano in Toro invece, aumenterà la vostra predisposizione alla ribellione e all’anticonformismo; ma state attenti a non svegliare il can che dorme perché altrimenti sono dolori, soprattutto nella seconda parte dell’anno. Come priorità ​ cercate di valutare tutte le possibili conseguenze delle vostre azioni e di quelle di chi vi vive accanto: tirare troppo la corda rischia di farla rompere e potrebbe mettervi in situazioni che non avevate previsto, o che proprio non avete voluto vedere. Non vi mancheranno le risorse e le idee per gestire gli eventi e, forse, gli anni a venire saranno molto diversi da come li avete immaginati in passato: d’altronde è nel 2023 che Plutone, il pianeta più lento dello zodiaco, muoverà i primissimi passi nel vostro segno e porterà delle trasformazioni profonde. Quindi quello che vi eravate scritto nei vostri diari segreti rimarrà lì. Anche Blair Waldorf si è vista infrangere i suoi sogni più di una volta.

Chiudiamo questa carrellata di segni zodiacali con i Pesci. Nettuno transiterà ancora nel vostro segno e a marzo verrà raggiunto da Saturno che vi inviterà a mettere ordine nella vostra vita, sia dal punto di vista affettivo che lavorativo. Basta casi umani e titolari o clienti tarzanelli. La vostra tendenza a sognare dovrà tradursi in azioni tangibili e strategiche. Urano in Toro, raggiunto in tarda primavera da Giove, vi farà spingere sull’acceleratore, creando opportunità e portando ottime notizie tra aprile e giugno grazie alla collaborazione di Mercurio. Visto che le soluzioni migliori saranno visibili come non mai, la vostra priorità è avere il coraggio di raccoglierle e decidere prima di tutto per voi stessi, facendovi accompagnare da un sano egoismo. Sorprenderete e stupirete: armatevi di grandi sorrisi e abbandonate un certo vittimismo che non vi rappresenta più. ​In poche parole attingendo al linguaggio popolare in uso  nella città eterna,   “dateve na svegliata, che ce pare sia pure il momento”.